Due persone che si incontrano uniscono due teste, due cuori, due storie familiari. Si tratta di due mondi che hanno bisogno di incastrarsi per poter ruotare in sintonia. Nella vita di coppia piccole momenti di difficoltà, circoscritti nel tempo, sono da considerarsi fisiologiche. Condividere davvero le scelte, le decisioni importanti, la fatica della quotidianità è difficile, il confronto delle idee porta a una sana conflittualità che cerca un equilibrio sempre più rispondente alla coesistenza di due individui, con idee e propri pregiudizi, con atteggiamenti, modi di fare diversi.

Questo lavoro di conciliazione e mediazione delle differenze può risultare, in alcune fasi della vita, così difficile da apparire impossibile. La crisi di coppia non è mai determinata da un solo evento, in genere si tratta di una combinazione di fattori e ha come tratto distintivo il protrarsi nel tempo. Ci può essere un evento scatenante (la nascita di un figlio, un lutto, gravi problematiche lavorative o economiche, un tradimento…), ma generalmente la coppia si ritiene in crisi quando il disvelarsi di un elemento getta una luce di criticità sulla vita della coppia in generale.

Questa scultura, creata dall’artista ucraino Alexandr Milov, si chiama “Amore”. Rappresenta un conflitto tra un uomo e una donna e, in ultima analisi, un espressione interiore della natura umana. La scultura di due adulti che si danno le spalle, ma il bambino interiore di ognuno vuole solo avvicinarsi e amare. (Burning Man festival 2015)

Si parla di crisi di coppia quando i partner vivono un malessere che dura nel tempo e, nonostante il desiderio di cambiamento, i tentativi di risolvere i problemi non hanno dato esito positivo o, addirittura, si sono trasformati in dinamiche ripetitive che alimentano il problema anziché risolverlo. La consapevolezza della disfunzionalità della relazione è accompagnata da uno stato di disagio, di pesantezza del clima relazionale e dalla sensazione di impotenza. Siamo abituati ad attribuire alla parola crisi un’accezione negativa, benché il termine (in latino Crisis e in greco Krìsis) rimandi etimologicamente al concetto di scelta, al momento che separa una maniera di essere diversa da quella precedente. Anche nella nostra lingua l’etimologia della parola crisi suggerisce un significato positivo: essa infatti contiene un aspetto vitale che è quello della separazione, ed un aspetto di crescita, ossia quello della scelta.

La crisi non è dunque un evento totalmente negativo, bensì un momento di transizione che può essere anche un’opportunità di crescita: indica un’evoluzione, un cambiamento che poi siamo noi spesso a connotare negativamente. La terapia è volta ad aiutare i due partner della coppia a definire il loro disagio, ripercorrendo la storia della vita passata insieme, nell’ottica che una migliore comunicazione permette di affrontare e leggere con maggior chiarezza le difficoltà presenti. L’obiettivo non è riuscire ad evitare i conflitti, ma imparare ad affrontarli, trovando le risorse già presenti in entrambi i partner, ma non ancora utilizzate, che garantiscono di superare le criticità improvvise o meno della vita. La psicoterapia di coppia è particolarmente indicata per difficoltà di comunicazione all’interno della coppia, per difficoltà nell’area della sessualità, per difficoltà in fase di separazione e divorzio o di sostegno alla genitorialità.